Il giornale di oggi (Il «Corriere della Sera», insomma, mica il Gazzettino degli Stragisti, o Il Foglio Insanguinato, o Libero di Incenerire) titola "Addio a Tibbets. Morto a 92 anni il pilota dell'Enola Gay".
Ora, io forse sono distratto, mi sto dimenticando qualcosa, immagino che ci saranno alcune nobilissime ragioni per dire "addio" al nonnetto che viveva nell'Ohio ed era fiero di aver svolto così bene la sua missione. Se "addio" significa "Brucia all'Inferno", oppure "Spero che l'Inferno esista giusto per te, e se non esiste che te ne fabbrichino uno specialmente crudele", allora mi unisco di cuore all'addio.
Quest'uomo, solo spingendo un tastino col suo ditino, ha guidato un coso con su scritto il nome di sua madre (di sua madre!! Ma vi rendete conto di quanto è atroce e infantile questa cosa??) a far cenere di centoquarantamila persone, condannandone chissà quante altre a soffrire per il successivo mezzo secolo. Però la notte dormiva bene. Perché invece, sai che tragedia se aveva gli incubi...
E una merda di giornalista italiano gli dice "Addio"???
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