sabato 13 giugno 2009

Un anno dopo, e qualche giorno

Quasi nessuno legge il mio blog, naturalmente. Perché io non lo scrivo, in primo luogo, o perché lo scrivo troppo, quando arriva l'alta marea, o per molti altri ermetici motivi legati alla fruizione della rete.
Ma questo non è un gran cruccio. Oggi, tredici giugno, vorrei unirmi ad alcuni amici distanti per ricordare Carlo Berselli. Un uomo che non ho avuto la fortuna di conoscere, se non attraverso la scintillante creatività, a un tempo leggera e ficcante, del suo blog, assolutamente unico per quanto mi è dato di sapere, che per l'appunto si chiamava Maria Strofa ed è tuttora visualizzabile sulla rete, senza un granello di polvere, all'indirizzo http://mariastrofa.splinder.com/ malgrado abbia cessato le pubblicazione nel modo più doloroso, il 9 giugno di un anno fa.
Maria Strofa mi parve subito la dimostrazione di quanto la bibliofilia, che nell'immaginario comune possiede sempre qualche tratto di cupo feticismo, di arcigna autoreclusione, di avara capitalizzazione, qualcosa di saturnino, di solitario, di melanconico, potesse invece manifestarsi in forme luminose e ironiche, e di quanto il gioco, se è gioco inventivo, non semplice consumo di playstation, sappia condurre gli uomini, non soltanto i bambini, in luoghi sereni, di reinvenzione e comprensione del mondo. Non avrei mai pensato che fosse possibile far discettare i pupazzetti playmobil intorno ai titoli di Schopenhauer.
Maria Strofa era (è) un blog di poche parole, di molte immagini, di tanti arguti incontri tra gli uni e gli altri. Un teatro povero ma ricchissimo di cui sono protagonisti assoluti le copertine dei libri, la loro grandezza e spesso anche la loro miseria, così come quella degli uomini che li hanno scritti, e questi burattini plastici che somigliano talvolta, nella loro immobile frontalità, nella loro rigidezza, nelle loro poche o nulle espressioni, nel cinismo o nell'ingenuità dei loro commenti, ai migliori momenti di South Park.

2 commenti:

sergio garufi ha detto...

io l'ho conosciuto. ci siamo scritti, scazzati e riapacificati un milione di volte, ma la stima reciproca non è mai venuta meno. per anni, in quella formidabile palestra di scrittura che fu il newsgroup it.cultura.libri, tante persone interessate alla letteratura confrontarono i propri gusti e disgusti con anime affini, finché ci si incontrò in qualche occasione collettiva. con berselli/maria strofa accadde a milano, per una presentazione di vibrisselibri. non me l'aspettavo così, era piccolo, pienotto e senza capelli, con un sorriso intelligente e sardonico che non scorderò. peccato che se ne sia andato così presto.

(p.s. ti leggiamo in tanti e con grande interesse, anche se non sempre commentiamo)

Matteckett ha detto...

Geniale!