giovedì 24 febbraio 2011

Modesta proposta a V.S.

Modesta proposta a Vittorio Sgarbi: perché non ci torna adesso in Libia, come fece tanti anni fa violando l'embargo internazionale, per testimoniare (di nuovo) la sua amicizia con Gheddafi? Dov'è, adesso, l'urlatore e il picchiatore verbale che si spaccia per uomo di cultura?
Dov'è, adesso, quell'egocentrico frustrato che - giustamente non ammesso nel mondo universitario perché era un cialtrone vanesio - fece del suo risentimento la clava e il grimaldello con cui scalò l'establishment culturale italiano fino a diventare Ministro?
Dov'è l'omiciattolo che divenne famoso non per i suoi libri (pura immondizia), ma perché augurò in tv a un grande, autentico critico d'arte come Federico Zeri di morire, evidentemente non avendo altri argomenti che quello?
Dov'è, oggi, Vostra Signoria Vittorio Sgarbi? Perché non ci viene ancora a gridare "Capra!", o "Studia!" come un disco rotto, lui che da vent'anni si atteggia a unico acculturato in un paese di ignoranti? In quale salotto aristocratico o in quale alcova si trastulla mentre i libici vengono massacrati, lui che ebbe dal rais la sua bella stola verde, lui che ha costruito il suo successo - complice prima l'altro orribile salotto tv di Maurizio Costanzo, da cui sono passati quasi tutti quelli che hanno ridotto l'Italia com'è oggi, noti e ignoti, creando la tv del dolore e quella dell'insulto, quella dei comici e quella dei barzellettieri, e poi il Berlusca - sull'inganno e sulla peggiore spocchia libresca?
Sgarbi, come Ferrara, ha usato contro gli italiani l'arma peggiore, che non è (si badi bene) solo l'arroganza e la prepotenza, bensì il loro incrocio sotto l'ombrello protettivo dell'"intellettualità", speculando cinicamente sulla scarsa cultura (e sulla coda di paglia, forse, sul latente senso di colpa) di gran parte del paese. Così che, anche quando li detestano, i più riconoscono a Sgarbi che "è tanto colto", e a Ferrara che "è tanto intelligente", senza avvedersi che si tratta di aggravanti, non d'altro. E nessuno mai, nemmeno quando blatera e inveisce, si azzarda a dargli vergogna, al Professore-Ministro-Sindaco, perché in fondo in fondo lui è quello tanto colto. Caratteraccio, sì sì, ma uh quanto ne sa di storia dell'arte!...
Mi pare ancora la vecchia, vecchissima, insuperata malattia dell'italia cortigiana contadina e analfabeta. Il personaggio del professore è ormai delegittimato dappertutto, sia esso di scuola o d'università, salvo che in televisione. Figuri impresentabili come Sgarbi hanno capito che il luogo dove si poteva ancora spendere quella moneta ormai fuori corso dappertutto, la cultura, era il piccolo schermo, e ne bastava pure poca, pochissima. Rincalzata con ampie dosi di protagonismo e beceraggine, maleducazione e aggressività, perché sennò è noiosa, la cultura.
Allora, gentile Vittorio Sgarbi, ricapitoliamo: lei che da sempre combatte battaglie sbagliate
a) contro un gigante come Federico Zeri, rispetto al quale lei è meno che un microbo, e contro ogni autentico, serio intellettuale;
b) contro l'Università non perché è davvero corrotta e baronale, ma perché non l'ha voluta, facendo forse l'unica azione irreprensibile della sua storia recente;
c) contro la miglior arte contemporanea, tacciata qualunquisticamente di cialtroneria, a favore di inguardabili, stucchevoli, anacronistici, reazionari pittori neo-figurativi
d) contro i giudici e la magistratura, per ovvii motivi;
e) contro l'embargo internazionale alla Libia, faro di democrazia;
f) perfino contro le energie rinnovabili, e - ancora una volta - unendo in un gran calderone indistinto il motivo giusto, ossia limitare l'ingerenza delle mafie in quel business, a quello sbagliato, cioè "difendere" il paesaggio italiano, come se il cemento delle mafie, i rifiuti delle mafie, gli inceneritori delle mafie, le autostrade e i viadotti delle mafie, gli scarichi abusivi delle mafie (e dei suoi amici raffinati imprenditori) non massacrassero assai di più il nostro territorio;

perché non prende un suo aereo privato, oggi stesso, e non vola di nuovo a Tripoli, per difendere Gheddafi da quegli ignorantoni dei suoi sudditi, che non hanno studiato, non sono fini miliardari collezionisti, non tutelano la bellezza del paesaggio? Difenderlo, ovviamente, a colpi di "Capra!" e "Studia!". Sono solo due parole, e qualora Lei non le conoscesse, non dubito che troverà un solerte traduttore in grado di insegnargliele. Lei che è tanto colto, non avrà certo problemi a imparare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

uff....ma te le posso ricopiare paro paro per amor di rissa su FB...che qui le leggo io e ....nessun altro?
suo rissosissimo Pinzone de Fero di Genova...

alonso ha detto...

ma certo, rissosissimo pinzone, però guarda che su FB c'è, l'ho messa come Nota. Però certo che puoi, anzi!